Avvistamenti: Jonathan Wilson-Fanfare(2013)

C'era ovviamente molta attesa per l'uscita del secondo lavoro di Jonathan Wilson, dopo l'ottimo esordio di due anni fa con "Gentle Spirit", album che riportava in auge, semmai ce ne fosse bisogno, le sonorità più gentili della psichedelia west-coast anni '60, e ora, a distanza di qualche settimana e di svariati ascolti, mi accingo a sciogliere la prognosi: l'attesa era giustificata e "Fanfare" è finora la migliore uscita dell'anno. Quello che voglio fare è un discorso che non si vada troppo ad arenare sul revivalismo sempre in voga o sull'essere derivativi o meno, visto che, al di là di lunghe criniere e fiori nei capelli, e dell'immaginario hippie legato a Laurel Canyon, cannoni e strumenti anlogici vintage, di sostanza in questo disco ce n'è in abbondanza. Rispetto all'esordio, "Fanfare" è lavoro più complesso e strutturato, le atmosfere e le influenze sono tante da richiedere una serie pressocché infinita di attenti ascolti. Abbiamo nelle ballate tutta la west coast, da Joni Mitchell ai CSN&Y(peraltro Crosby e Nash sono ospiti in "Cecil Taylor", pezzo che sembra uscire diritto da un set dei quattro menestrelli), dagli amici Roy Harper e Jackson Browne fino ad arrivare al sempre sottovalutato Bruce Cockburn e alle cose migliori di Ben Harper, ma dove Wilson cambia passo è nelle continue svisate acide e nei cambi di ritmo molto prog. E se nelle prime è facile sentire echi dei Grateful Dead e dei Quicksilver Messenger Service(le vampe chitarristiche di "Dear Friend" o "Lovestrong"), le influenze prog sono ben distinguibili nei cambi di ritmo sempre nell'ottima "Dear Friend" o nelle pesantezze di "Illumination", e la coda di "Lovestrong", vero apice del lavoro, è troppo floydiana per essere vera. Non mancano momenti più leggeri e fruibili, come la cover di "Fazon", pezzo della dimenticatissima band hippie Sopwith Camel(già, come l'aereo di Snoopy), nella scaltra "Love To Love" o nelle ballate "Desert Trip", "Moses Pain" o "New Mexico", pura americana psichedelica.
Certo, Wilson non potrà pretendere di cambiare il mondo come quasi mezzo secolo fa Jefferson Airplane e compagnia hippie si illudevano fare suonando alla stessa maniera, ma se l'obiettivo fosse cambiare un po', e in meglio, la vita di chi ascolta questo favoloso lavoro, be', allora il risultato è centrato in pieno.

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