Letture

Trilogia della città di K-Agota Kristof
Il capolavoro della Kristof, ambientato nella non meglio specificata città di K, durante una non meglio specificata guerra e una non meglio specificata dittatura. Nel primo dei tre romanzi brevi riuniti nella trilogia non vengono rivelati addirittura nemmeno i nomi dei protagonisti. Ma il messaggio che viene fuori dalla prosa inquietantemente asciutta della Kristof è comunque palese. L'orrore di ogni guerra e dittatura, e come queste trasformano chi le subisce. La capacità di sopravvivenza dei bambini inventando altri mondi(i bambini hanno la pelle dura, diceva, mi pare, Truffaut). E la confusione tra realtà e finzione, tra verità e menzogna. Consigliatissimo.
Voto: 8

Tre atti e due tempi-Giorgio Faletti
Sono stato spinto ad impiegare una giornata nella lettura di quest'ultimo Faletti dalla curiosità ingenerata da un'intervista televisiva, in cui l'ex(ahimé) comico si atteggiava a grande scrittore contemporaneo. Archiviati dopo poche pagine i suoi tentativi di thriller, scoraggiato da dosi elefantiache di sesso, violenza, scrittura da best seller americano e parolacce(ah, se bastasse il turpiloquio per essere Bukowski basterebbe girare per bar dopo il posticipo), mi sono ingenuamente fidato di alcune critiche positive e ho preso(al book browsing, per fortuna) questo suo recente lavoro. La storia, in verità, non parte malissimo; Faletti si sforza di scrivere in modo meno commerciale e i personaggi sembrano discretamente approfonditi. Ma è solo un'illusione; la scelta dell'ambientazione calcistica è quantomeno banale, l'intreccio è farraginoso e il lieto fine forzato e esagerato, col protagonista che salva capra, cavoli e verduraio. Faletti cerca la frase ad effetto ogni due per tre, sfiorando a tratti l'effetto ridicolo o, peggio, il temuto effetto fabbiovolo. Completano il passo falso alcune ricadute nel vizio del turpiloquio gratuito e la delirante scena in cui il protagonista s'innamora della cameriera sfidandola nientemeno che alla ghigliottina di Carlo Conti.
Aridatece Vito Catozzo.
Voto: 4.5

Io sono Leggenda-Richard Matheson
Matheson è un misconosciuto, quanto fondamentale, della letteratura di fantascienza, nonché sceneggiatore di serie cult come Ai confini della realtà e di film come Duel e alcuni di Roger Corman. Io sono leggenda gode di grande popolarità grazie all'orrenda versione cinematografica con Will Smith, che ne travisa completamente trama e significato. Il romanzo merita invece grande attenzione, la prosa di Matheson è secca e l'ambientazione colpisce l'immaginario del lettore, contrapponendo la quotidianità più banale della provincia americana con l'orrore dell'epidemia e delle orde vampiresche. Il protagonista, ai limiti della follia a causa di solitudine e orrori che lo circondano, è tratteggiato sapientemente, e importante risulta il ribaltamento finale sull'atteggiamento verso il diverso. Un classico. Da rivedere la versione, questa sì splendida, girata a Roma con Vincent Price, L'ultimo uomo sulla terra.
Voto: 7.5

La materia oscura-Michelle Paver
Romanzo fantastico-horror dall'impianto ultra classico, con rievocazione per mezzo di diari che si incrociano, di una scrittrice già attiva nella narrativa per ragazzi. La storia, ambientata al Polo Nord, è una classica vicenda di spettri e situazioni ai limiti della sopravvivenza, in uno stile che riporta ai bei tempi di Stoker e Poe, con qualche concessione a tematiche più attuali. Una boccata d'aria fresca.
Voto: 7

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