Consigli per la lettura : La sottile linea scura-Joe R. Lansdale


Joe R. Lansdale ha il dono della scrittura.Può piacere o meno,così come può piacere o meno la parodia horror del ciclo del Drive in o il neo-pulp del ciclo di Hap e Leonard,sta di fatto che la scrittura di Lansdale è quanto di meglio si può pretendere quando si vuole andare sul sicuro.Scrittura americana al 100% ma,attenzione,americana nel senso più nobile del termine;quindi non lo uno stile da best seller,ma un linguaggio che fa convivere Hammett con Harper Lee,Bukowski con Chandler,Fante con Tarantino.E anche quando il nostro si lancia in un romanzo di formazione dall'impostazione fortemente classica,come in questo La sottile linea scura,il risultato non sarà il romanzo perfetto,come lessi a suo tempo in una recensione,ma ci va davvero vicino.La trama è abbastanza semplice,riviviamo l'estate dei tredici anni narrata in prima persona da Stanley Mitchell,il suo passaggio(la sottile linea scura del titolo,appunto,che rimanda alla Linea d'ombra di Conrad) dall'infanzia al mondo adulto,la scoperta del sesso e la presa di coscienza della piaga del razzismo,problema non da poco nel Texas degli anni '50,epoca in cui è ambientato il libro. E tutto ciò accadrà grazie a Callie,la sorella sveglia e civettuola,a Buster,anziano nero proiezionista nel drive in(vera ossessione di Lansdale) di proprietà del padre di Stanley,a una serie di comprimari memorabili e al giallo di due ragazze uccise anni prima che fa da collante a tutto l'intreccio. La sottile linea scura è un romanzo che ci precipita in una realtà,quella degli anni '50 e delle cittadine con la main street e poco altro,che ben conosciamo grazie a centinaia di film e che l'autore sa raccontare meglio di chiunque altro,mischiando basso e alto,citazioni di B-movie e letteratura di consumo con Sherlock Holmes,Il buio oltre la siepe e Tom Sawyer.Una storia leggera e scorrevole da leggere d'un fiato(vi risparmio le banalità tipo sotto l'ombrellone),ma che,nello stesso tempo,sa trattare temi spinosi e profondi come il razzismo e la crescita.
Sta' a sentire.La vita non è giusta,e non è che tutto quanto deve tornare a posto come i pezzi di un puzzle.Certe cose sono così e basta,e non c'è niente da spiegare.Puoi venirtene fuori con un sacco di se e di ma,e qualche volta puoi anche scoprire la verità.Ma molte delle cose che succedono non hanno proprio senso,e non combaciano mai.Capito?

Nell'invecchiare-e,in realtà,non è che sia poi così vecchio:neanche arrivo ai sessanta-scopro che per me il passato ha più importanza del presente.Non sarà un bene,però è la verità.All'epoca,tutto era ben più intenso.Il sole era più caldo.Il vento più fresco.I cani più svegli.

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