Avvistamenti : Anna Calvi


Finora il debutto più rumoroso di questo 2011 che stenta un po' a decollare,questo disco omonimo dell'inglese di non meglio specificate origini italiane Anna Calvi.Brian Eno dice di lei che sarà the next big thing dell'anno (ma non credo,troppo brava per il grande pubblico),la stampa l'ha paragonata di volta in volta a PJ Harvey e a Jeff Buckley e tra le sue influenze si annoverano il flamenco,Ravel,il blues e le colonne sonore dei film western.Anna,dal canto suo,ha già fatto da spalla agli Arctic Monkeys e ai Grinderman di Nick Cave.Molta,se non troppa,carne al fuoco,quindi...ma,una volta premuto il tasto play,questo disco come suona?Innanzitutto diciamo questo,la Calvi bravissima lo è davvero;voce potente,particolare tocco chitarristico e un certo piglio fascinoso,anche dal vivo,notevole per una ragazza di ventidue anni.E,caratteristica da non sottovalutare,questo disco suona diversissimo da tutto ciò che gira da un po' di tempo;l'apertura di Riders to the sea è in questo senso chiarificatrice,uno strumentale chitarristico di grande atmosfera con echi spagnoli e scale blues;quanti altri dischi di Teen idol iniziano così?Suzanne and I è un gran pezzo pop,con la vocalità maestosa di Anna in grande evidenza,The Devil è un brano di grande impatto emotivo le cui atmosfere rimandano chiaramente a Jeff Buckley.In Blackout la nostra fa ancora sfoggio di una scrittura pop di classe cristallina,mentre in I'll be your man mostra di cavarsela alla grande con la sei corde e in Love won't be leaving sfodera un pezzo western che piacerebbe a Tarantino.Insomma pare che per una volta le lodi sperticate in cui si sono profusi stampa e addetti ai lavori d'oltremanica siano ampiamente giustificate,se non ci credete ammiratela nel live di Love won't be leaving,interpretazione di grande personalità e un a solo fulminante.

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