Capolavori Assoluti:1.Highway 61 Revisited(1965)-Bob Dylan


Nella storia del rock ci sono molti dischi belli,importanti,perfetti sotto il profilo tecnico,poi ci sono i capolavori.Quei dischi che segnano una tappa nella storia,un punto di svolta.Quei dischi che inventano qualcosa che fino al giorno prima non c'era,ma con cui poi tutti dovranno fare i conti.Beh,questi dischi non sono tanti,una decina a essere larghi,e Highway 61 Revisited di Bob Dylan è uno di questi.Nel 1965 Dylan è un cantautore folk di grande successo e impegno civile,ma è anche un uomo stanco;stanco di essere strumentalizzato a fini politici,stanco di esibizioni tutte uguali,fatte più per compiacere il pubblico che per assecondare il suo estro,è stanco,soprattutto, di essere il portabandiera di ideali a cui egli stesso,forse,non crede più.E così decide di cambiare tutto;la sua prima esibizione elettrica,al Festival di Newport accompagnato dalla Paul Butterfield Blues Band suscita scandalo e scontenta tutti,ma Bob tira dritto per la sua strada e,ispirato dal lavoro iniziato dai Byrds in America,e dagli Animals in Inghilterra,si chiude nello studio di registrazione con una band coi fiocchi e dà alla luce quest'album che,superando le canzonette pop, il rock'n'roll alla Elvis e lo stesso folk da cui proveniva,dà al termine rock un nuovo significato.
Alle registrazioni partecipano,tra gli altri,Mike Bloomfield,uno dei migliori chitarristi bianchi di blues di tutti i tempi e Al Kooper,multistrumentista ingaggiato come chitarrista che,arrivato in sala,trova il suo posto occupato da Bloomfield e ripiega sull'organo Hammond.Le registrazioni procedono in modo confuso;Dylan è un vulcano di ispirazioni,ha con sè centinaia di pagine scritte di getto da cui ricava i testi dell'album.Inutile dire che sono testi che passeranno alla storia,non solo del rock,ma di tutta la letteratura.Lo stesso dicasi per la musica,molto spazio è lasciato all'improvvisazione,come nella tradizione blues.Il disco si apre con Like A Rollin' Stone,forse il pezzo più celebre di Dylan,con una parte di organo suonata da Kooper ormai entrata nella leggenda,e con un testo tagliente verso la società dei benpensanti e,in senso metaforico,anche verso il passato dello stesso autore.Si prosegue con Tombstone Blues,pezzo di chiara matrice blues con la chitarra di Bloomfield in evidenza e con un testo surreale che procede per immagini , quasi come se assistessimo ad un film.Anche i due pezzi successivi hanno un andamento blues, e It takes a lot to laugh,it takes a train to cry rimane uno dei titoli più belli del songbook dylaniano.Altri tre pezzi assurgeranno nel tempo allo status di capolavori,si tratta di Ballad Of A Thin Man,Highway 61 Revisited e Desolation Row.Il primo è una ballata in si minore,che ricorda nel riff la splendida I Believe To My Soul di Ray Charles,ripresa in quel periodo dagli Animals,con un testo criptico che sembra accusare la borghesia che non si accorge dei cambiamenti in atto,ma che molti hanno letto anche come un'accusa verso gli odiati giornalisti e che,comunque,ci consegna alcune strofe entrate nella leggenda.Il pezzo che dà il titolo all'album è uno scatenato e dissacrante rock'n'roll,dove l'Highway 61 simboleggia la stessa America,il paes dove tutto può capitare,dove tutto si crea e tutto si distrugge;anche qui il testo ci presenta curiosi bozzetti di scene quasi cinematografiche,il tutto rigorosamente in rima.Desolation Row è il pezzo che chiude l'album,una lunga ballad con intarsi di chitarra acustica che sembrano puntare dritti a sud del confine.Il testo è popolato da deliranti personaggi tipicamente dylaniani,che nella loro follia si contrappongono ad un'ottusa normalità,vista da Dylan come il peggiore dei mali.Si arriva così alla fine del disco con la sensazione di aver assistito,non solo di aver ascoltato,ad una sfilata di personaggi tanto assurdi quanto simili a noi stessi,e al turbinare delle idee visionarie di un grande artista,allora al massimo dell'ispirazione.Il miracolo si ripeterà col successivo Blonde On Blonde,primo album doppio della storia,prima di iniziare un inevitabile,altalenante declino che dura a tutt'oggi.

Commenti

Post più popolari